Cosa devo lasciare nella casa venduta?

Il lavandino devo lasciarlo o no?

E così hai venduto casa. Bene! Tra te e l’acquirente c’è un bel rapporto, vi state pure simpatici e siete andati d’accordo sul prezzo e sui tempi. Cosa potrebbe mai andare storto?

Il giorno della consegna qualche problema potrebbe sorgere. Hai smontato il condizionatore? L’acquirente era convinto che fosse compreso nel prezzo… hai portato via il mobile bagno con il lavandino ad incasso? L’acquirente però voleva un bagno utilizzabile…

Queste piccole o grandi discussioni sono all’ordine del giorno tra venditori e acquirenti, se non si è chiarito bene cosa è compreso nel prezzo e cosa non lo è.

In mancanza di una legge precisa, se non ci sono accordi particolari, in linea di massima potremmo dire che tutto quello che fa parte dell’arredamento si può portare via, quello che fa parte della casa e degli impianti si deve lasciare.

Seguendo questa linea, quindi, sì, devi lasciare il lavandino perché stai vendendo una casa con un bagno funzionante.

Se togli il mobile con il lavabo da incasso, devi mettere un altro lavandino che lo sostituisca. Se l’acquirente ha visto la casa con il camino, ha comprato anche il camino. E se c’è la stufa a pellet? E il condizionatore? I tendoni da sole?

Come conferma anche una recente sentenza, se la casa viene acquistata “come vista e piaciuta, nello stato di fatto in cui si trova”, quello che il venditore può asportare sono soltanto i mobili veri e propri. Se c’è una cucina in muratura, quella deve rimanere, se ci sono i tendoni da sole esterni, devono rimanere, salvo patti contrari.

I “patti contrari” sono accordi che venditore e acquirente possono prendere liberamente per stabilire cosa fa parte della vendita e cosa no. E’ una buona regola, fin dall’inizio della vendita, creare una lista di cosa rimarrà nella casa e cosa verrà tolto. Non ci sono obblighi di sorta e il prezzo verrà determinato anche tenendo conto di quali e quanti accessori verranno lasciati nella casa.

Nel rapporto con l’agente immobiliare, il proprietario farebbe bene a dire fin da subito cosa intende togliere dalla casa una volta venduta e chiedere che questa cosa sia specificata sui contratti e sulla pubblicità. Se l’agente immobiliare vede il condizionatore in casa e lo scrive sull’annuncio pubblicitario o lo mostra in bella vista nelle foto, l’acquirente potrebbe poi pretendere, giustamente, che il condizionatore venga ricompreso nel prezzo.


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