Quali sono i requisiti per mutuo e affitto?

Nel nostro articolo precedente (che puoi trovare qui) abbiamo accennato le differenze tra mutuo e affitto. Molte persone ci hanno chiesto altre informazioni sull’argomento, quindi rieccoci a parlare di affitto e mutuo.

Cominciamo a vedere quali sono i requisiti per avere un mutuo o per prendere una casa in affitto: quando vai in banca a chiedere un mutuo il funzionario di banca si allenta la cravatta, ti punta in faccia una luce fortissima e inizia con il quarto grado… scherzi a parte, la banca ti chiede parecchi documenti che facciano una fotografia della tua situazione: quanto guadagni, se hai prestiti, se li hai pagati puntualmente o se hai pagato qualcosa in ritardo, se sei sola/o o se hai figli a carico, se c’è qualche garante, che casa compri, quanto vale, ecc.

Quando vieni in agenzia a prendere una casa in affitto, l’agente immobiliare ti chiede dei documenti che somigliano, in parte, a quelli che ti chiedono per il mutuo: vuole sapere quanto guadagni, quanti siete in famiglia, se c’è qualche garante, ecc.

Stai tranquillo, è normale che sia così.

Nel caso della banca il controllo è molto più approfondito perché la banca ti consegna proprio dei soldi che da quel momento sono tuoi.

Nel caso dell’affitto, anche se la casa non diventa tua, il proprietario vuole essere tranquillizzato sul fatto che sarai in grado di pagarlo mese per mese, visto che in caso di mancato pagamento non è semplicissimo mandare fuori di casa un inquilino e di conseguenza l’agente immobiliare deve chiederti i documenti che abbiamo detto.

Sia per l’affitto che per il mutuo vengono poi fatte delle verifiche con le banche dati: se hai mai staccato un assegno a vuoto risulterà nella banca dati dei protesti, se hai un prestito risulterà nella banca dati dei rischi finanziari e la banca vedrà se hai pagato tutte le rate puntuali o se paghi in ritardo o salti qualche rata.

Ovvio che è importante costruirsi nel tempo una credibilità finanziaria: non prendere troppi prestiti tutti insieme e stai sempre attento a pagare le rate alla scadenza. Anche un giorno dopo può crearti problemi in futuro.

Alla fine sia la banca che il proprietario della casa da affittare vogliono vedere che guadagni abbastanza da poter vivere e pagare la rata di mutuo o di affitto. Se vuoi un criterio a spanne tieni conto che la rata non dovrebbe essere più di 1/3 dello stipendio. Naturalmente se in famiglia ci sono due stipendi sarà 1/3 della somma degli stipendi, se c’è un figlio non cambia molto, se i figli sono 3 o 4 la banca ne terrà conto e vorrà darti una rata più bassa.

Sia per l’affitto che per il mutuo, poi, ci può essere una figura chiave che è il garante.

Il garante è una persona che a volte può risolvere la situazione. È una persona che ha un reddito e che garantisce il tuo pagamento del mutuo o dell’affitto. In pratica si prende tutti gli obblighi che ti prendi tu e interviene se non paghi tu.

Ovvio che il garante di solito è un familiare, spesso un genitore, e viene richiesto quando magari hai un contratto ancora non a tempo indeterminato o quando i tuoi redditi non vengono giudicati sufficienti per pagare la rata.

Un’altra domanda ricorrente è quella sulla durata dell’affitto:

nell’altro articolo (puoi trovare il video in cui ne parliamo qui) abbiamo accennato che il contratto di affitto ha una scadenza e che può essere o non essere rinnovato. Vediamo come funziona.

Il contratto di affitto per abitazioni che si usa normalmente è il cosiddetto 4 + 4. E’ un contratto che dura quattro anni. Alla prima scadenza il contratto si rinnova in automatico e il proprietario non può disdettarlo se non per particolari motivi.

Alla seconda scadenza, dopo 8 anni, il proprietario può disdettarlo anche senza specificare il motivo, altrimenti continua a rinnovarsi ogni 4 anni.

In alcuni casi è possibile per il proprietario utilizzare il cosiddetto affitto a canone concordato: il comune stabilisce un canone calmierato, cioè un affitto un po’ più basso di quello che sarebbe di mercato, e il proprietario ha il vantaggio di pagare meno tasse. In questo caso il contratto ha una durata di 3 + 2 anni. Come prima alla prima scadenza ci vogliono particolari motivi per disdire, alla seconda scadenza il contratto può essere disdettato anche senza dire per che motivo.

Un ultimo caso è quello dell’affitto transitorio. Ci vogliono requisiti particolari per poterlo fare, in alcuni comuni si può e in altri no, ed è un contratto che dura 12 o 18 mesi. Di solito alla fine questi contratti terminano e non si rinnovano, a meno che proprietario e inquilino si mettano d’accordo per rifare un nuovo contratto. In tutti i contratti, di solito, è prevista la facoltà dell’inquilino di dare disdetta prima della scadenza. In questo caso dovrai dare un preavviso, solitamente di sei mesi, e poi puoi lasciare la casa e smettere di pagare l’affitto.

Noi di Evo-casa ovviamente possiamo aiutarti nella ricerca di un’immobile in affitto, farti avere una consulenza relativa al mutuo e studiare con te la fattibilità dell’operazione, della probabile rata di mutuo e dei prezzi reali che si possono trovare per le case che interessano a te e alla tua famiglia.

Se vuoi chiamaci o scrivici, senza impegno, e ti diamo una mano.

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